Anche quest'anno si festeggia a Valencia la festa de "Las Fallas", tale festa non potrebbe avere il successo che riscuote tra i turisti senza gli spettacoli pirotecnici, tra cui la Mascletà. Si tratta di un gioco di fuochi e petardi, studiato nei minimi particolari e che si estende dal primo marzo fino alla conclusione della manifestazione, il giorno di San José.
Per comprendere la Mascletà bisogna ricordare che Valencia è
la terra dei fuochi di artificio. Non c’è festa, ricorrenza, o semplice
riunione di famiglia con qualcosa da festeggiare in cui non si usa sparare
petardi. Non si bada all’intensità del rumore e non sono pochi i turisti che
lamentano questa situazione assordante.
La sede della Mascletà è la Plaza del Ayuntamiento e
l’evento, generalmente, si divide in quattro fasi. Dopo l’inizio, cresce
l’intensità del suono fino a giungere al “terremoto”. Infine, si termina con
degli spettacoli
pirotecnici. Tutta la sequenza è osservata dal sindaco di
Valencia che si trova nel vicino Palazzo municipale. La spettacolarità, negli
anni, è cresciuta grazie alla tecnologia e all’uso di sistemi elettronici, in
grado di regolare con maggior precisione i tempi e creare un miglior effetto
sonoro. Il protagonista della Mascletà è il masclet, il petardo con una capacità esplosiva superiore alla norma. La storia ci insegna che quest’usanza fu introdotta in città dal re Alfonso V per celebrare il matrimonio con Maria di Castiglia.
Per evitare pericoli e garantire l’incolumità di chi si
trova in città durante Las Fallas, è stata fissata una quantità di materiale
pirotecnico, non superiore ai 120 quintali ogni Mascletà. Un numero, tuttavia,
ingente che costringe gli spettatori a tapparsi le orecchie!
LA MASCLETA'
Dal primo al diciannove di marzo in piazza del comune alle due del pomeriggio c’é la “Mascletá”, specialitá
pirotecnica composta da una serie di petardi che esplodono ad un determinato
ritmo e dal finale spettacolare.
A partire dalle 24,00 del 15 di marzo si puó iniziare a
contemplare gli oltre 500 monumenti falleri per le vie e i quartieri. Questa
Fallas é ben lontana dai pupazzi del XVIII secolo: sono dei veri e propri
monumenti-sculture, alcuni dei quali riescono anche ad arrivare ad un’altezza
di oltre 30 metri.
Nei giorni 17 e 18 di marzo si produce uno degli atti piú
suggestivi della festa: la tradizionale offerta dei fiori alla Madonna dei
Senzatetto (la Virgen de los Desemparados) dove i valenciani si riuniscono per
portare i fiori alla Vergine. In questi giorni tutte le commissioni fallere
sfilano in abiti tradizionali accompagnate da bande musicali.
L’ultimo giorno di festa, il 19 di marzo, avviene la “Cremá”
dove i monumenti falleri prendono fuoco riducendosi in cenere. É una festa
incredibile,che attira gente da tutto il mondo. In tutta la città, ma
soprattutto nel centro storico (barrio del Carmen), é una festa continua e la
Cremá é un atto davvero emozionante e sorprendente.
LE ORIGINI DELLA FESTA
Fino alla metà del XVIII secolo le Fallas erano un evento
ufficioso incluso nelle celebrazioni della festa di San Giuseppe (San José) il
19 marzo. All’alba del 18 di marzo al centro di alcune vie urbane apparivano
dei piccoli pagliacci appesi da finestra a finestra o piccoli palchi sopra ai
quali veniva esposta “la vergogna pubblica” rappresentata da pupazzi (ninots)
allusivi a qualche avvenimento o condotta o personaggio censurabile.
Durante il giorno i bambini raccoglievano pezzi di legno o
di altri materiali combustibili e preparavano piccoli roghi, anche questi
chiamati Fallas. Tutti questi, i pagliacci, i palchi e i pupazzi venivano
bruciati la notte prima di San Giuseppe.
All’inizio del 1900 il comune ufficializza Las Fallas dando
il premio alla migliore della cittá.
Cliccando QUI potrete visionare l'intero programma della festa di quest'anno.
Mascleta' 2011
Fonte: Valencia.it
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