“Nobile, rischiosa e aristocratica l'arte del fuoco, progetto che si distrugge nel momento spettacolare di mostrarsi nella ricchezza oracolare delle sue meravigliose articolazioni di colori, ritmi, disegni, prospettive miracolose, rappresenta il mistero della creazione, il grandioso e l'effimero, l'eterno e il mutevole in tutto il suo spietato lirismo iconoclasta. Resta comunque l'arte più ammirata e la meno conosciuta. Tutte le arti si sono costruite un mondo, teorie, regole, storia. I fuochi marciano nel tempo del silenzio.”

martedì 6 agosto 2013

Riflessioni post esplosione



Uno degli articoli sulla vicenda trovati on line.

Inoltre, Leggi qui.

Come sicuramente tutti sapranno il 25 luglio si è verificata quella tremenda e devastante esplosione alla fabbrica di fuochi artificiali della ditta Di Giacomo a Città Sant'Angelo in provincia di Pescara; un evento come questo e di questa portata, non lascia indifferente nessuno, tanto meno chi lavora nel settore pirotecnico. Sei portato a fare considerazioni sull'accaduto, sulle cause, le conseguenze e ti rendi conto quanto una passione tanto grande e consolidata possa essere anche tanto pericolosa, specialmente per chi fabbrica.

Non conosco le cause dell'accaduto, i giornali scrivono tutto e niente e in disastri del genere è difficile riuscire poi a risalire a quella che può essere stata la causa, ma non è questo che voglio approfondire, in quanto la professionalità, la competenza e la bravura della Ditta Di Giacomo è assolutamente indiscutibile, oltre che riconosciuta e nota ormai da parecchi anni, ma volevo piuttosto fare una riflessione scaturita dalla “pelle d'oca” avuta nell'istante in cui ho appreso la notizia dai giornali.

Chi lavora in questo settore dovrebbe essere quantomeno consapevole che ciò che viene manipolato non
è assolutamente un giocattolo, va maneggiato con cura e prudenza e l'abitudine che rende meccanica un' azione deve essere affiancata a quel senso di responsabilità che ti lega inevitabilmente al lavoro di altri.
Probabilmente l'aspetto più pericoloso di questo settore è legato maggiormente a quelle ditte che svolgono anche l'attività di fabbricazione.

La fabbricazione di fuochi d'artificio è un'arte, se si hanno le competenze, si riescono a realizzare prodotti di altissima qualità in cui è celata la maestria e le conoscenze che solo l'esperienza diretta ti può dare, e nessun “esame scritto” può fornirti. Nonostante ciò, non ci si può improvvisare fabbricatori di fuochi artificiali credendo di giocare al piccolo chimico, è previsto un'esame (che si spera essere serio) che non ti insegna i trucchi del mestiere ma ti deve rendere conscio di ciò che andrai a manipolare, all'importanza dell'attenzione, la cautela e la calma. Devi capire i meccanismi che legano tutti i vari componenti tra loro, le reazioni e il funzionamento di un artificio pirotecnico e di ognuno degli ingredienti di cui è composto. Io non ho mai sostenuto un'esame del genere quindi non posso parlare ufficialmente di questo, ma quello che ho esposto è semplicemente quello che vorrei che un pezzo di carta con scritto “idoneo” mi trasmettesse.


E per quanto riguarda chi poi andrà a manipolare il prodotto finito deve essere insito il lui una sorta di religioso rispetto nei confronti di ciò che utilizza perchè è lì nascosto il lavoro di altre persone che con devozione, rischio e competenza realizzano e portano avanti quella che è un' arte e una tradizione millenaria.

Ricollegandomi alla vicenda Di Giacomo ho trovato questo articolo: Di Giacomo: fuochi a Francavilla

Le mie più profonde condoglianze e grande rispetto alla famiglia Di Giacomo.

The show must go on...

Breena

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